E anche questo 2015 si chiude in bellezza per il PUG Roma, con un incontro leggermente anticipato, per evitare l’ingorgo festivo. Con un interessante talk su un caso pratico di utilizzo dei big data, presentato da Gianmarco Tagliani, ospitati da Enlabs, e la consueta cena presso Roadhouse.
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Incontro di novembre 2015
Questo mese, nonostante lo spazio un po’ angusto in cui si è tenuto l’incontro (presso EnLabs), abbiamo inaugurato una formula nuova: quattro talk, ovviamente di durata più breve, ciascuno contingentato in 20 minuti di tempo (con tanto di cronometro).
Gli interventi sono stati:
- Geohash, un sistema per gestire punti geografici tramite una stringa, invece della classica coppia latitudine/longitudine (di Antonio Mancuso)
- Un po’ di teoria sull’approccio SOLID nei linguaggi funzionali, con un confronto relativo ai nostri amati linguaggi “classici” (di Claudio D’Alicandro)
- Metriche per misurare la qualità del codice, in PHP e non (del vostro amato presidente, che scrive)
- Last but not least, una carrellata su Docker (di Francesco Lo Franco)
A seguire, cena nel consueto Roadhouse.
Ecco il video quasi completo (c’è un piccolo buco nel finale per problemi tecnici):
Incontro di giugno 2015
In questo incontro siamo tornati alla formula del doppio talk, anche se a posteriori abbiamo realizzato che entrambi gli argomenti trattati avrebbero probabilmente meritato più tempo.
Ha aperto l’avvocato Alessandro Franceschini di AlmavivA, che ci ha proposto un talk/discussione intitolato “La tutela giuridica del software. Le licenze open source”. C’è da dire che questo è stato in assoluto il primo talk di natura giuridica affrontato nel nostro gruppo. Lo speaker è stato subito molto aperto al dialogo, il che ha portato a varie interruzioni e approfondimenti di singoli aspetti, al punto che la seconda parte (quella relativa alle licenze) purtroppo è saltata. Siamo rimasti d’accordo per un secondo incontro di approfondimento.
La seconda parte è stata impegnata dal nostro amico Gilles, che è stato membro attivo del PUG per diverso tempo, finché non si è trasferito in California per lavorare presso Facebook. Abbiamo approfittato delle sue vacanze romane per costringerlo a parlarci della sua esperienza nell’azienda social più famosa del mondo e non ne siamo stati affatto delusi. Anche qui le domande sono fioccate numerosissime, ma abbiamo anche avuto la fortuna di poter continuare il discorso in modo informale, alla cena presso l’ormai classicissimo Roadhouse Grill.
Purtroppo questioni legali (non è un gioco di parole!) non ci hanno consentito di salvare l’intervento di Gilles su YouTube. La prima parte invece è qui sotto.
Incontro di maggio 2015
Per l’incontro di maggio 2015 il PUG Roma ha organizzato un kata, ovvero un esercizio di programmazione volto a migliorare le proprie conoscenze oppure a trovare a nuovi modi di risolvere un problema noto: in entrambi i casi, se svolto in gruppo, è una grande occasione di confronto tra programmatori.
Nell’ormai consueta sede di Enlabs, una quindicina di membri del PUG sono stati ancora più del solito parte attiva dell’incontro, e si sono messi intorno al tavolo con i computer accesi, pronti a risolvere l’esercizio.
Il kata ha avuto un sapore internazionale, perché Leonardo da Londra ed Eugenio da Exeter si sono offerti di preparare l’esercizio e guidare il gruppo nella risoluzione del kata, supportati da Giulio che era invece presente in loco: dopo il collegamento via hangout con i due expat e la spiegazione dell’esercizio, Giulio ci ha fornito il codice dell’esercizio, ci siamo divisi a coppie e abbiamo iniziato a lavorare.
L’obiettivo dell’esercizio era rifattorizzare un codice scritto da un programmatore poco esperto, che aveva infilato tutta la logica di una certa funzionalità all’interno di un unico metodo di un’unica classe, e dopo aver rifattorizzato era necessario aggiungere una nuova funzionalità.
Il tutto naturalmente doveva essere guidato dai test: un paio di test funzionali erano già presenti nel codice fornito, mentre gli altri avrebbero dovuto essere sviluppati da noi. Chiaramente i test funzionali presenti consentivano di rifattorizzare il codice con la certezza che le funzionalità non venissero compromesse, mentre i test unitari introdotti successivamente aiutavano a scrivere del codice più disaccoppiato e facilmente manutenibile. Al termine dell’esercizio, durato poco più di un’ora, ogni coppia ha raccontato agli altri il proprio lavoro, mentre Eugenio e Leonardo commentavano le soluzioni adottate.
La soddisfazione generale era percepibile nell’aria, posso affermare che sia stato una dei kata più riusciti.
Dopo il lavoro, diversi membri del PUG si sono raccolti intorno a un’altra tavola, questa volta quella della RoadHouse Grill, per mangiare e concludere la serata.